📅 Data: 15 novembre 2024, 11.00-12.30
📍 Luogo: Aula A1, Piazza Sant’Alessandro 1, 20123 Milano
L’evento
Nell’ambito di Bookcity 2024, il Centro di Ricerca Interuniversitario Geolitterae è lieto di organizzare un incontro di approfondimento storico e culturale dal titolo “Storie dimenticate del colonialismo italiano in Africa”.
L’evento, che si terrà venerdì 15 novembre 2024 presso l’Università degli Studi di Milano (Aula A1, Piazza Sant’Alessandro 1), dalle 11:00 alle 12:30, vedrà la partecipazione di Nicoletta Brazzelli, Beatrice Falcucci, Vittorio Longhi, Elena Ogliari e Anna Maria Salvadè.
Il colonialismo italiano
Il colonialismo italiano, seppur breve rispetto a quello di altre potenze europee, ha avuto un impatto significativo e duraturo. Come descritto da Vittorio Longhi in Il colore del nome, l’Italia, da pochi decenni unificata, cercava di affermare il proprio ruolo nel contesto europeo coloniale. Le motivazioni economiche e politiche spinsero l’élite italiana a perseguire un progetto imperiale, volto a sfruttare terre nuove, come l’Eritrea, per le risorse agricole e industriali, inseguendo un’idea di prestigio internazionale. Questo primo approccio all’espansione coloniale, inizialmente accolto con entusiasmo, si rivelò presto un’esperienza ambivalente: da un lato, l’euforia per la conquista, dall’altro, le conseguenze di una brutalità che avrebbe lasciato cicatrici profonde sia nei territori africani che nella coscienza nazionale.
Donne e meticciato: le tracce di una relazione complicata
Uno dei temi centrali affrontati sarà il rapporto tra colonizzatori e popolazione eritrea, in particolare la condizione delle donne locali e dei loro figli nati da relazioni con uomini italiani. Come emerge dalle letture tratte dall’opera di Longhi, queste relazioni venivano spesso interrotte, lasciando le madri nella più totale vulnerabilità. I figli, detti “meticci”, venivano marginalizzati e trattati con disprezzo, privati di diritti e riconoscimento. La legge italiana, che non consentiva il riconoscimento pieno dei figli nati fuori dal matrimonio, li lasciava in un limbo giuridico e sociale, rappresentato dal marchio “N.N.” (Nescio Nomen) al posto del cognome paterno.
Un tema di profonda attualità, quello della cittadinanza, che solleva domande sull’identità e sull’appartenenza di costoro alla società italiana.
Il dibattito sulla cittadinanza
Nel corso dell’incontro, si affronterà anche il dibattito sulla cittadinanza, una questione che coinvolge migliaia di discendenti italiani in Africa. L’accesso alla cittadinanza resta per molti di questi individui un traguardo irraggiungibile, nonostante il legame di sangue che li lega al Paese.
Per queste persone, il riconoscimento della cittadinanza non è una mera questione burocratica, ma un diritto che porta con sé dignità e identità, una lotta per essere riconosciuti italiani, nonostante il colore della pelle o le origini geografiche. Questa riflessione su identità e cittadinanza si inserisce in un contesto storico di lungo periodo, in cui il passato coloniale italiano non ha mai ricevuto l’attenzione critica necessaria.
Invito alla partecipazione
L’incontro vuole essere un’occasione di confronto e riflessione, aperta non solo alla comunità accademica, ma a chiunque voglia approfondire queste pagine ancora poco esplorate della storia italiana.
La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione tramite questo link.