Convegno Marginalities/Marginalità

📅 Date: 9-11 ottobre 2024
📍 Luogo: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
🔗 Info: https://www.gruppomargini.com/

Nei giorni 9-11 ottobre si terrà il Convegno Internazionale Marginalities/Marginalità, organizzato dal Gruppo interdipartimentale e interuniversitario di ricerca Margini/Margins.

Il significato dei margini

I margini rappresentano il regno del cambiamento, della trasformazione e della fluidità. Essere al margine significa trasgredire, sfidare l’interdetto e abbracciare l’eccentricità. Scegliere il margine, in opposizione alla cultura dominante centralizzata, significa occupare uno spazio di resistenza. La marginalità e il contropotere sono essenziali per costruire, decostruire e ricostruire la complessità del reale.

Ripensare il confine implica anche riconsiderare lo spazio in una prospettiva geocritica, che lega linguaggio, identità e rappresentazione al contesto, sia esso domestico, urbano, rurale, o persino (fanta)scientifico o digitale. L’universo domestico, ad esempio, strettamente connesso alla scrittura femminile, assume un carattere ambivalente: luogo familiare e protettivo, può trasformarsi in una casa-prigione, dove la dialettica dentro/fuori crea dinamiche di eversione. Le pareti, linee di demarcazione tra esterno e interno, grazie alle possibilità di semantizzazione dell’“al di qua” e “al di là”, assumono una cifra destabilizzante a dispetto della loro funzione di delimitare uno spazio. Così, la domus può diventare luogo dell’inquietante, il freudiano Unheimliche.

L’idea di margine apre molteplici possibilità. Il margine è una frontiera che diventa spazio di transizione, dove forze e soggetti diversi entrano in relazione e modificano la propria identità. Come confine, il margine crea una linea di divisione che protegge spazi politici, sociali e simbolici consolidati. L’attraversamento dei confini e delle marginalità solleva questioni di cittadinanza e appartenenza. Per alcune identità in movimento, sviluppare un senso di appartenenza verso un determinato spazio può essere difficile. Tuttavia, superare quella linea di confine rappresenta un’apertura nel sé, un accrescimento di ciò che è possibile essere, una rinascita.

Abitare i margini è una forza propulsiva di cambiamento, movimento e rinascita. I testi che danno voce a questi margini restituiscono complessità alle pratiche che partono dal confine, dalla condizione della soglia, dell’ibridazione e dell’impurità. Questi testi testimoniano esperienze artistiche disorganiche e destabilizzanti rispetto a possibili classificazioni, opponendo ai concetti di sicurezza, frontiera e purezza, le forme mobili legate alla extra-territorialità e alla trans-territorialità. Hanno la capacità di elaborare e promuovere un processo continuo di trasformazione, evidenziando il movimento verso l’altrove e la tensione verso lo sconfinamento.

Il convegno vuole essere un momento di incontro e di riflessione interdisciplinare sulle diverse declinazioni – linguistiche, letterarie e culturali – che i margini possono assumere nelle discipline umanistiche.

Partecipazione del Centro Interuniversitario Geolitterae

Del Centro Interuniversitario Geolitterae parteciperanno:

  • Nicoletta Brazzelli con l’intervento “The Paradigm of Silence in Diasporic Fiction: The Case of Abdulrazak Gurnah”
  • Elena Ogliari, co-chair della sessione Precarious Borders, Porous Boundaries e relatrice di “Spatial Exclusion and Boundary Rules: The Marginal Lives of the Irish Travellers in Juanita Casey’s Fiction”.

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