Colum McCann è un autore irlandese trasferitosi ormai da molti anni negli Stati Uniti. La sua prima pubblicazione, Fishing the Sloe-Black River (1994), racchiude brevi racconti incentrati sui temi della perdita e dell’esilio. Il paesaggio rurale irlandese è lo sfondo predominante delle storie e viene spesso narrato con immagini evocative e toni malinconici.
L’Irlanda del Nord racchiusa in una storia
Cathal’s Lake è il racconto conclusivo della raccolta Fishing the Sloe-Black River (1994) con cui McCann ha debuttato nel mondo letterario. Lo sfondo comune su cui si stagliano queste brevi storie è l’Irlanda, realisticamente presente nei dettagli narrati o solo evocata nei pensieri dei protagonisti. La vicenda irlandese del presente e il carattere ancestrale, quasi magico, del passato dell’isola condiziona le vicende dei personaggi, spesso marginali e sofferenti, esiliati o immobili nei loro luoghi. Il racconto prende il titolo dal nome del protagonista, Cathal, un uomo maturo che conduce un’esistenza rurale e solitaria, in una fattoria impossibile da localizzare, immersa in un’atmosfera idillica, senza tempo. Fuori dal recinto del suo mondo bucolico e autosufficiente il narratore ci porta nelle città nordirlandesi sconvolte dai ‘Troubles’ attraverso le notizie dalla TV che Cathal ascolta tutte le mattine. La violenza urbana si contrappone quindi al luogo remoto in cui vive ma allo stesso tempo scandisce le sue giornate, mesi e anni. Nello spazio breve del racconto, lo sguardo del narratore segue questa dinamica, spostandosi continuamente ora sul paesaggio pastorale ora sulle strade dove avvengono gli scontri mortali.
Paralisi e rinascita: il cerchio d’acqua
Il racconto inizia con una frase ambigua che trova spiegazione solo alla fine della narrazione: ‘It’s a sad Sunday when a man has to find another swan in the soil‘. L’autore porta in primo piano da subito la dimensione mitologica della vicenda che ricorda lontanamente sia l’antichissima leggenda ebraica dei 36 giusti, sia il mito irlandese dei Figli di Lir, entrambi incentrati sul concetto di sofferenza, libertà e salvezza finale. L’arricchire di un sostrato mitologico le vicende di uomini umili è inoltre un espediente letterario tipico della tradizione letteraria irlandese, di cui Ulysses di Joyce è l’esempio più illustre. Quella mattina, dopo una notte di violenza in qualche città non identificata del nord, Cathal deve disotterrare e liberare un cigno che il lettore scopre poi essere il corpo trasfigurato di una giovane vittima degli scontri. I cigni sono ormai tanti, troppi, e affollano questo piccolo lago. L’acqua pervade tutta la raccolta di Fishing the Sloe-Black River e rimarrà un elemento stabile e ricorrente nella narrativa di McCann. È il simbolo universale di cambiamento e rinascita; in movimento come quella del mare e del fiume, o immobile come quella del lago di questo racconto.
Anche il tema della paralisi ricorre in questa raccolta: Cathal esprime il desiderio di cambiamento ma la sua scelta di vita e i suoi gesti rituali tradiscono questa volontà, rendendolo partecipe di una rinascita soltanto apparente perché sempre sommata alle morti. Come in Dubliners, il protagonista è incastrato: non riesce a interrompere il ciclo distruttivo che condiziona la sua vita e annienta quella degli adolescenti delle provincie del Nord. La metamorfosi avviene ma è dislocata in uno spazio altro e semi irreale. La redenzione non arriva a compimento là fuori perché rimane circoscritta all’interno del lago, come in un santuario. Il lago e tutto ciò che lo circonda è un luogo immaginato, necessario per alimentare la speranza, ma troppo lontano per rappresentare un’alternativa alla brutale realtà presente oltre il recinto.
Il realismo enigmatico dei luoghi
In questo racconto McCann fa un uso particolare del linguaggio, alimentando la discordanza tra i due mondi narrati. L’ambiente urbano, con le sue strade e abitazioni viene descritto con particolari iper realistici e informazioni spaziali precise. Vengono esplicitati i nomi delle città, delle squadre di calcio e perfino dei marchi di alcolici. Il lettore piano piano unisce i puntini ritrovandosi davanti alla contemporaneità dei fatti, alle azioni e reazioni frastagliate degli adolescenti che combattono. Anche il mondo di Cathal è caratterizzato da elementi concreti e quotidiani (il bollitore, la televisione, il pacchetto di sigarette) ma, a differenza delle vicende dei ragazzi nelle città degli scontri, la sua azione è lineare, rituale e non ha bisogno di essere ricostruita. Lui vive nella calma più assoluta, la campagna è statica. Il turbamento è solo interiore e risolto a fine giornata, una volta liberato il cigno dal fango.
La violenza delle città è resa con il continuo ricorso a dettagli drammatici, immagini crude dei giovani corpi dilaniati dalla guerriglia. È un inferno popolato da anime pure ma incoscienti per la loro ingenuità adolescenziale. Non hanno il tempo di vivere, il futuro viene cancellato di colpo così come le speranze di chi rimane e prega per i morti. Rimangono solo i frammenti di gesti, le intenzioni irrealizzate delle vittime e dei loro cari che si muovono in bilico dentro uno spazio a tratti pericoloso e incendiario a tratti domestico e confortante. Le frasi con cui vengono raccontate le loro vite rispecchiano questa discontinuità: sono spezzate, apparentemente sconnesse con quello che viene prima o dopo. L’unico appiglio di senso nel racconto è il rito portato avanti da Cathal, proprio perché si ripete sempre uguale e ininterrotto. Trascende la contingenza ma nella sua circolarità non riesce purtroppo a realizzare il movimento salvifico.
Riferimenti bibliografici
- Flannery, Eóin. “Troubling Bodies: Suffering, Resistance and Hope in Colum McCann’s ‘Troubles’ Short Fiction.” The Irish Review (1986-), no. 40/41 (2009): 33–51. http://www.jstor.org/stable/20750100
- McCann, Colum. Fishing the Sloe-Black River. Bloomsbury Publishing PLC, 2021.
Articoli correlati / Ti potrebbe interessare
- Bulfon Elena, Caroggio Anita, Marzucca Giorgia. “Colum McCann”, Geolitterae, Università degli Studi di Milano, 9.05.2023, https://geolitterae.unimi.it/2023/05/05/colum-mccann/